Il Piastrellista ed altri lavori manuali resisteranno alla crisi COVID-19?

Penso proprio di si. In linea di massima i lavori che richiedono molta manualità e competenze specifiche resisteranno alla crisi economica.

Anche Idraulici ed Elettricisti dovrebbero in qualche modo recuperare in pochi mesi il fatturato perso nello stop.

Sicuramente per un pò di mesi ci sarà un rallentamento delle nuove costruzioni a causa della paura indotta dall'incertezza sul futuro ma tutto si dovrebbe sistemare entro fine anno (teniamo le dita incrociate).

Per chi lavora in cantiere, compresi quindi posatori di ceramica, cambierà certo anche il modo di lavorare ed occorrerà fare molta attenzione a mantenere la distanza appropriata.

Questo nuovo modo di lavorare comporterà forse la nascita di nuove tecniche di posa ed anche di nuovi strumenti.

La creatività Italiana ci dovrebbe venire incontro come ha sempre fatto. In attesa che tutto si sblocchi cerchiamo di essere positivi ed incrociamo le dita. Un saluto a tutti.

Aggiornamento! Come be sappiamo tutti, inaspettatamente il Covid ha spinto moltissime persone a re-investire sulla propria abitazione e per questa ragione, unita agli incentivi per la ristrutturatione ed il bonus 110, oggi noi tutti posatori e piastrellisti siamo stracarichi di lavoro.

Speriamo che il Covid passi presto ma che le persone puntino sempre a migliorare la propria qualità della vita anche migliorando l'ambiente dove vivono.

Da Piastrellista ad “Ingegnere delle Posa” ! Il mondo dei piastrellisti sta per cambiare.


Una grande rivoluzione è in atto nel mondo dei piastrellisti.

La professione sta evolvendo velocemente a causa dei nuovi materiali ceramici ed adesivi e delle nuove tecniche di posa - strumentazione.

Si sta creando un divario enorme tra piastrellista professionista al passo con le nuove tecnologie e piastrellista fai da te (della domenica).

Un tempo c’era ampio spazio per una classe di piastrellisti intermedia, chiamiamola la classe media. Ora la divisione sta diventando nettissima e tra 4 o 6 anni esisteranno probabilmente solo due categorie di posatori.

Categorie di Posatori nel 2025

1.     I “piastrellisti della domenica”, dalle competenze medio basse che si concentreranno più che altro su lavori basici e piccole ristrutturazioni di vecchie installazioni competendo principalmente sul prezzo al ribasso. Questa classe di piastrellisti sarà quella che si formerà “in casa” con il padre, zio o amico muratore/piastrellista che li introdurrà all’attività di posa. I “piastrellisti della domenica” saranno quelli che non parteciperanno a nessun corso di aggiornamento sulle ceramiche, sugli adesivi o sugli utensili per la posa.

2.     I piastrellisti tecnici o Ingegeri della posa” come ci piace chiamarli. Questa seconda categoria di posatori sarà l’unica in grado di capire, interpretare ed essere in grado di posare con tecniche di posa innovative tutti i materiali ceramici di nuova generazione. Questi stessi piastrellisti saranno gli unici in grado di intervenire nella ristrutturazione di pavimenti e rivestimenti posati con tecniche innovative o materiali all’avanguardia. Gli “ingegneri della posa” potranno quotare lavori a prezzi più alti dei colleghi e saranno anche chiamati a fare ispezioni su lavori di altri colleghi. Caratteristica fondamentale degli “ingegneri della posa” sarà la formazione costante di alto livello, formazione che in questo momento in Italia è fornita direttamente dai produttori di colle, ceramiche ed attrezzature. Gli ingegneri della posa avranno mentalità aperta e saranno consapevoli che dovranno dedicare diversi giorni all’anno in formazione avanzata e soprattutto dovranno ogni anno mettere in discussione le proprie convinzioni per dare spazio al nuovo che avanza.

Cosa succederà alle migliaia di Piastrellisti di classe media?

E’ verosimile ipotizzare che questa tipologia di piastrellisti scomparirà entro pochi anni, spazzata via da un lato dalla mancanza di competenze tecniche e di mentalità aperta , dall’atro lato dai prezzi dei piastrellisti della domenica.
L’ipotesi più probabile è che questi piastrellisti intermedi (che oggi rappresentano una buona percentuale dei posatori italiani), si riqualificheranno in aree più generiche e meno specializzate.

Quello che farà la differenza e sarà la fortuna di alcuni posatori sarà, come anticipato, l’apertura mentale, l’umiltà e quindi la predisposizione ad apprendere il nuovo in un contesto che cambia ad una velocità mai vista prima.

Non dimentichiamoci che in molti altri settori sono in atto stravolgimenti tecnologici enormi che stanno rivoluzionando interi comparti e professioni.

Quanto tempo pensiamo che manchi all’introduzione di tecnologie o macchinari rivoluzionari anche nel nostro settore?

Siamo certi che aziende molto innovative come Mapei, Kerakoll o Brevetti Montolit non stiano già lavorando o abbiano nel cassetto prodotti in grado di cambiare il settore della posa?

Non dobbiamo certo fasciarci la testa ora ma il tempo degli “Ingegneri della Posa” è già iniziato e sarebbe stupido non prenderne atto.

In altre nazioni a noi vicine come Svizzera o Germania, scuole di posa idipendenti stanno già lavorando da tempo in questa direzione. In Italia purtroppo c’è stato il lodevole tentativo di Assoposa che però è stato connotato troppo come organismo privato legato agli interessi di qualche azienda specifica e quindi volto all’insegnamento delle tecniche legate ai prodotti di tali aziende.

Occorrerebbe che nascesse un organismo indipendende che, supportato anche da privati (ma da un gruppo di privati più rappresentativo del settore della ceramica in Italia), fosse in grado di impostare una formazione avanzata neutrale e di alto livello.

Pensiamo che questo possa succedere e che la spinta alla creazione di una vera associazione di posatori professionisti 4.0 possa nascere dalla volontà di aziende come Kerakoll, Sika o Montolit e da Assoceramiche convolgendo anche quello che rimarrà di buono dell’esperienza  di Assoposa. Il lavoro di queste imprese sarà facilitato perchè potranno costruire qualcosa evitando gli errori commessi dalle associazioni precedenti.

Chiudiamo con un messaggio positivo. Seppur le Associazioni di posa esisteti in Italia non siano ancora in grado di creare i nuovi “Ingegneri della posa”, è altrettanto vero che esistono già molti piastrellisti tecnici che stanno andando in quella direzione e che rappresentano il presente ed il futuro della professione.


Piastrellisti in allarme. Avvisaglie del crollo del mercato della Ceramica nel 2019.

In arrivo l'ennesima crisi delle Costruzioni in Italia?

Gli ultimi 3 anni sono stati per tutti i piastrellisti anni molto buoni in termini lavoro e fatturato. La qualità del lavoro e' aumentata e per alcuni piastrellisti si e' aperto il mondo della posa di lastre di grande formato. Piastrelle giganti per intenderci.

Purtroppo dopo anni di apparente tranquillità sembra che all'orizzonte si intravedano i primi segnali di un'ennesima crisi economica che come di consueto colpirà duramente subito il mercato delle costruzioni e conseguentemente il mercato della posa di ceramica.

Le grandi aziende produttrici di ceramica Italiane e Spagnole stanno iniziando a pianificare (dopo tanti anni di pieno impiego), giornate di cassa integrazione per la forza lavoro.

Seppure nel suo complesso la situazione sia ancora abbastanza positiva, ci sono una serie di indicatori che non fanno ben sperare.

Come al solito i piastrellisti sapranno cavarsela e reinventarsi con vari lavori nella speranza che la crisi questa volta sia veloce e che i Governi diano una mano per evitarla o uscirne il prima possibile.

Una cosa è certa. Come è sempre successo nelle crisi economiche precedenti, il mercato delle piastrelle di alto livello rimane comunque normalmente indenne dalle crisi economiche.

Per questa ragione è molto importante per qualsiasi piastrellista intensificare la formazione soprattutto verso la posa di lastre di grande formato.

Abbiamo assistito in passato alla formazione di associazioni come Assoposa che però alla fine si sono rivelate associazioni private che non hanno fatto un gran bene alla categoria.

Sarebbe a questo punto importante che si creasse una vera Associazione di Posatori neutrale che non  abbia interessi dei privati alle spalle ma abbia come unico obiettivo quello di tutelare interessi dei posatori professionisti.

Sembra che l'Associazione Europea dei Posatori stia lavorando nella direzione di creare un nuovo organismo indipendente che rinasca dalle ceneri di Assoposa.
Staremo a vedere. A presto.

In arrivo i lastroni di gres porcellanato da 14 e 18 mm larghi 1,60 mt e lunghi 3,20 mt

Nuovo anno e nuove tendenze in arrivo nel mondo dei rivestimenti ceramici.

Dopo il boom delle piastrelle sottili (lastre) di porcellanato giganti, sembra siano in arrivo lastre di porcellanato giganti di spessore fino a 18 mm.

A questo punto non ha piu’ senso parlare di piastrelle ma occorre iniziare a parlare di lastre o lastroni come quelli che siamo abituati a vedere nel marmo o granito.

Non e’ nemmeno chiaro se in futuro esistera’ piu’ il nome Piastrellista perche’ questo nome era legato alla possa di piastrelle di dimensioni (umane) e non di lastroni che necessitano macchinari ed attrezzatre complesse per il taglio e la movimentazione.

Questi lastroni di porcellanato si tagliano normalmente con macchine a controllo numerico chiamate CNC che lavorano con dischi diamantati speciali da 400 a 600 mm di diametro.

La linea di demarcazione tra posatore e marmista di sta assottigliando e se le ceramiche andranno avanti cosi’ arrivera’ a scomparire presto e nascera’ una nuova professione che ora mi piace chiamare il PiastroMarmista.

Difficile capire se questo sara’ un trend temporaneo oppure questi lastroni di porcellanato rappresenteranno il futuro delle ceramiche. Staremo a vedere.

Assoposa al Cersaie 2016, un nuovo inizio o l’inizio della fine?

Il 2016 per Assoposa sara’ con tutta probabilita’ l’anno della verita’. 

Assoposa come piu’ volte ribadito nasce da un’esigenza concreta e con fini nobili ma purtroppo sembra che stenti a decollare. 

Al Cersaie dell’anno passato l’affluenza all’area Assoposa e’ stata sotto le aspettative ed anche l’area stessa che l’ente fiera ha dedicato a questa associazione per piastrellisti non era purtroppo all’altezza delle aspettative con ragazzi che bivaccavano in mezzo allo stand.

Il 2016 potrebbe quindi essere l’anno del rilancio di questa spendida idea o forse l’anno della chiusura.

Nel post precedente su assoposa e’ nato tra i lettori tramite i loro commenti, un acceso dibattito sui costi eccessivi dei corsi e sul fatto che sembri essere un’associazione create da pochi per pochi. Nel sito Assoposa dominano tutt’ora i loghi delle societa’ che hanno fondato l’associazione o quantomeno che ne sono Partner Tecnici.

A mio parare Assoposa dovrebbe comunque insistere nei suoi intenti e non abbandonare il progetto anche se la strada in questi ultimi 2 anni sembra essere in salita. Forse occorrerebbe che questa associazione di posatori qualificati divenisse piu’ neutra con meno visibilita’ di partner privati che se da un lato sono necessari dall’altro rischiano di mettere in dubbio la credibilita’ del progetto stesso.

Occorrerebbe che lo Stato subentrasse maggiormente nell’associazione facendola divenire un organo di formazione e certificazione per piastrellisti neutrale, credibile ed internazionale.

Chiudo questo breve post facendo notare che sul sito dell’associazione si sottolinea il fatto che quest’anno al Cersaie Assoposa ospitera’ nella sua area un coro di canti popolari emiliani. Non ho ovviamente nulla contro i canti popolari emiliani ma mi chiedo cosa c’entrino con i workshop tecnici di posa delle piastrelle. 

Forse questa scelta non e’ stata proprio azzeccata a livello “pubblicitario” perche’ muovera’ nello stand Assoposa una moltitudine di curiosi generici, ragazzi, donne e bambini che nulla o poco avranno a che vedere con i seminari impedendo a chi seriamente interessato a seguire i corsi di avere la giusta tranquillita’ e concentrazione.

Assoposa dovrebbe avere una portata nazionale e questa tipologia di iniziative “provincializza” ancora di piu’ questa associazione dai nobili intenti.

Come non ristrutturare il box doccia


Ecco una cosa assolutamente da evitare quando si ristruttura il box doccia. 

Come si vede nella foto le piastrelle sono ok, bel colore, bella dimensione. Tutto “quadra” tranne un piccolo ma visibile e fastidioso dettaglio. Se osservate bene le piastrelle dietro i rubinetti dell’acqua noterete che ci sono dei bruttissimi tagli verticali che non ci dovrebbero assolutamente essere

Questi tagli sono stati fatti perche’ chi ha posato le piastrelle in questione non ha voluto usare una fresa diamantata (per fare fori rotondi) ed ha preferito fare tutto con il classico disco diamantato da flessibile per risparmiare.

In questo modo, probabilmente per risparmiare pochi euro, si e’ rovinato per sempre a livello estetico un bellissimo box doccia.


Se volete evitare queste porcherie e state ristrutturando il bagno assicuratevi prima della posa delle piastrelle che il piastrellista o muratore usi frese diamantate e faccia fori rotondi in prossimita’ delle tubazioni dei rubinetti o del tubo del getto della doccia.







Novita’ Cersaie 2016 Bologna Italia

Quest’anno ci si aspetta un’edizione frizzante del Cersaie di Bologna. Molte novita’ sono state promosse negli scorsi mesi e molte altre  “bollono in pentola” come si usa dire e saranno presentate in anteprima in questa edizione della fiera sulla ceramica piu’ famosa al mondo.

I grandi formati, cioe’ le lastre di porcellanato di oltre 1 metro per oltre 3 metri stanno oramai prendendo piede e quasi tutte le ceramiche del mondo ne hanno una linea anche se spesso non sono loro che la producono direttamente.

Qualche anno fa abbiamo visto la nascita di queste piastrelle di grade formato con la Cotto D’Este che lancio’ Kerlite di 3 mm di spessore. Poi si sono aggiunte Laminam , Gruppo Iris e molte altre e negli ultimi 5 anni ad ogni edizione del Cersaie le ceramiche hanno presentato molte novita’ in questo senso.

L’ultimissimo trend in atto e’ legato alle lastre di grande formato che sono proposte con spessore sempre crescente , fino a 20 mm.

Qui pero’ non si parla piu’ di piastrelle ma di lastroni che sono piu’ simili a lastre di marmot e di granito che alle classiche piastrelle che tutti conosciamo.
Lastre di 4 metri quadri di superficie spesse 2 centimetri stanno rivoluzionado il mondo della ceramica e della posa nel suo complesso.

Ora posare queste lastre sta diventando piu’ un lavoro per marmisti che per piastrellisti, con tutte le complicazioni ed I costi del caso.

Le ceramiche stanno spingendo la vendita e l’uso di queste lastre in settori e per applicazioni prima inesplorate come i piani cucina per esempio.

Nell’edizione 2016 del Cersaie di Bologna ci aspetteremo quindi lastre di porcellanato sempre piu’ spesso ed in questa fase textures sempre piu’ complesse ed accativanti con effetti speciali che ci sorprenderanno.

Credo che questa fase delle lastre di grande formato sia destinata a continuare per alcuni anni ma nel frattempo posso immagiare che a breve iniziera’ la fase high-tech delle ceramiche con piastrelle, lastre e sanitari intelligenti, interattivi e sensibili.

Cersaie 2016 sara’ lo specchio di questo cambiamento e nelle novita’ di quest’anno vedremo il futuro che ci aspetta. Sicuramente un futuro piu “smart e high-tech” rispetto alle piastrelline di monocottura o bicottura che sono state l’origine di tutto.

Per scoprire l’elenco delle novita’ presentate al I questa edizione del Cersaie 2016, la cosa piu’ semplice da fare e’ andare sul sito del Cersaie, edizione 2016 e cliccare sulla voce novita’ o digitare novita’ Cersaie 2016 nell’apposito riquadro cerca.